-Valeria Vaccari -
Critica d'arte

SINAPSI - 2022

Sinapsi - 2022

TUTTO E’ ENERGIA E QUESTO E’ QUELLO CHE ESISTE SINTONIZZATI ALLA FREQUENZA DELLA REALTA’ CHE DESIDERI, NON POTRAI FARE A MENO CHE OTTENERE QUELLA REALTA’.NON C’E’ ALTRA VIA.QUESTA NON E’ FILOSOFIA, QUESTA E’ FISICA.ALBERT EINSTEIN

La prima esposizione virtuale di Helene Foata intitolata “Sinapsi”, ci chiede di “sintonizzarci” sulle frequenze algoritmiche che sottendono la realtà, che essa appartenga al regno animale, vegetale o umano. Partendo dai suoi studi sulla anatomia e la fisiologia umana l’artista si è accorta che sotto l’immagine più piccola visibile al microscopio c’è un reticolo immateriale di figure geometriche che si ripetono e si evolvono all’infinito in maniera simile ma non uguale. Questo “tessuto” di immagini è composto da frattali.  In natura tutto si autosomiglia, neuroni e alveoli polmonari, rami e radici di un albero parlano il linguaggio frattale  costituito da algoritmi matematici. Questo regno sotterraneo è  sempre stato teorizzato, analizzato e utilizzato da fisici, microbiologi, medici e scienziati. L’immagine frattale spazia dal quantico al cosmico dai fotoni ai neurotrasmettitori, tutta  fisiologia è rappresentabile in una dimensione matematica. Helene Foata ha provato a  catturare la dimensione estetica e simbolica di questo linguaggio e rendere visibile l’anatomia dell’invisibile. Fissando in una immagine il flusso continuo di informazioni e di energia che fluisce nel cervello umano in stato di sonno e veglia, il  frattale esprime meglio di ogni altro mezzo  il potenziale “vibrazionale” degli stati di coscienza.  Ciò’ rende visivamente evocativi alcuni degli ormoni fondamentali che ci governano, la neurofisiologia umana,  la fisica quantistica. Le  immagini fluttuano nello spazio come una emanazione di potenza che dal nucleo si riverbera in forme  speculari. L’opera frattale si cala nel vortice di conoscibilità di sistemi complessi senza disperdersi in un astrattismo ludico né intimistico. Essa rimane una emanazione che non circoscrive contorni, una immagine né astratta né figurativa. Fisici, scienziati e informatici sono affascinati dalle immagini frattali perché descrivono la parte misteriosa e nascosta della Natura alla quale la nostra visione antropocentrica fatica ad adeguarsi. Se fossimo capaci di rimettere al centro della nostra evoluzione i quanti, la scintilla di energia generata dai neuroni, l’espansione energetica del Cosmo, avremmo una remota possibilità di riconciliarci con ciò che ci circonda e ci nutre.

Valeria Vaccari

Ottobre 2022