IL RESTO DEL CARLINO 2010

Il Resto del Carlino/il corriere del arte 27 maggio 2010 Futuri-amo Valter Fabbri La rassegna “Futuri-amo” è stata riproposta alla SPE del Resto del Carlino di Bologna dopo aver inaugurato la sezione di Palazzo Boglietti, a Biella, dedicata ai giovani artisti a. Accattivante il titolo, coinvolgente la mostra, organizzata dal Club D’Ars di Milano. Hélène Foata presenta tre bellissime sculture: la prima è un monolite in marmo, squadrato e reso leggero da mani che vi hanno scolpito dolci solchi; le altre due, in bronzo, nascono esili per poi espandersi ed elevarsi: nel viso dei soggetti, si riconosce la sensibilità dell’artista nell’imprimere la spiritualità di cui l’uomo necessita. Di Marco Canova è la slanciata figura di donna, proposta di tre quarti quasi per nascondere quella complicità tra femminilità e dolcezza, tra la trasparenza del colore e le lunghe pennellate, tra esuberanza giovanile e profondità dell’anima: l’immagine emerge quasi fosse una scultura a tutto tondo. Alberto Battaglioli si muove con disinvoltura e fantasia tra segni policromi e monocromi, forme e linee, vuoti e pieni in equilibrio reciproco, in opere permeate di quell’energia che solo l’arte sa assorbire e successivamente trasmettere. Riccardo Giulietti mette a fuoco il gioco tecnologico dei microchip nelle loro composizioni geometriche colorate, dimostrando grande acutezza nell’esprimere fantasia e razionalità, decisamente a favore di quest’ultima. Fulvio Faioni, in arte Kumudra, rappresenta corpi caldi, quasi in disfacimento tra fiamme rese con colori caldi: un’umanità violenta e liquefatta in simboliche mappe mentali di grande impatto figurativo ed espressivo. Arianna Loscialpo ci sorprende con segni forti, giocati sull’utilizzo di un colore violento, che racchiudono volti dai lineamenti voluminosi, incontenibili nel perimetro della tela. Filippo Soddu viaggia in un raffinato, ovattato e nebbioso silenzio, misurando linee, forme e macchie, e invitandoci a gustare il fascino delle sue opere. Mostra conclusa